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“Opera Risciò” e “Operai all’Opera” un viaggio “lirico” con La Città Ideale

La Città Ideale Opera RIsciò e Operai all'Opera - Ph Emidio Vallorani
La Città Ideale Opera RIsciò e Operai all'Opera - Ph Emidio Vallorani

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La Città Ideale” è un progetto creativo multidisciplinare della città di Roma da ormai ben otto edizioni e mira a portare la cultura fuori dai luoghi canonici e nei quartieri periferici come Villa De Sanctis, Prenestino e Centocelle.

La loro “missione” principale è quella di ridisegnare l’esperienza dell’arte rendendola accessibile a tutti in modalità gratuita, attraverso una vasta gamma di eventi che spaziano dalla musica al teatro, dal circo ai laboratori artistici e anche coinvolgendo nuovi format sperimentali.

Parlando dell’edizione 2024, che si è tenuta a partire dal mese di Giugno, si è caratterizzata da spettacoli e format del tutto originali come circhi, concerti e rappresentazioni teatrali inedite. Sicuramente uno dei loro punti di forza è il “Circo Ideale”, un tipo di circo innovativo che porta spettacoli di giocoleria, pali cinesi nei parchi, includendo anche laboratori per adulti e bambini, ma anche di esperienze uniche nel suo genere come con “Edicole” e “Bar Campioni” i cui spazi tradizionali, che fanno parte della quotidianità delle persone, sono stati trasformati in teatri all’aperto per raccontare storie di persone e generazioni storiche.

Tra questi non poteva mancare quello inerente alla musica, in particolare all’Opera Lirica.

Dopo averli conosciuti con “Opera Taxi”, “Linea Opera”, 99 variazioni del “Nessun dorma” dalla “Turandot” etc.., “Opera Risciò” e “Operai all’Opera” diventano i format lirici più rappresentativi, in cui l’opera e il teatro cercano di arrivare ad un pubblico che normalmente non avrebbe accesso a queste forme culturali.

Il primo,

Opera Risciò”,

è un’esperienza creata dall’Associazione Culturale E45 e Fabio Morgan, direttore artistico di questo festival, che ha debuttato a Villa Borghese dal 9 al 13 di Settembre. Un’iniziativa che ha puntato tutto sulla mobilità e l’interazione con il territorio urbano: in questo spettacolo un risciò, un mezzo di trasporto alternativo e caratteristico, che è stato trasformato in un palcoscenico mobile e, insieme alla natura itinerante del parco, hanno consentito agli spettatori di vivere ed ascoltare le arie più celebri dell’opera italiana. Per questa edizione la musica è stata riscritta da cinque distinti compositori per duetti composti da un musicista ed un cantante lirico sempre diversi, che si sono alternati durante queste cinque giornate. La prima è partita con “Butterfly Risciò” del compositore Diego Tripodi, sulla scia della “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, per soprano leggero e oboe; la seconda con “The Wood” del compositore Bernardo Lo Sterzo, un omaggio al “Sogno d’una notte di mezza estate” di Benjamin Britten, per mezzosoprano e chitarra classica; la terza con “L’ombra d’un Sorriso” del compositore Marco Pedrazzi, per celebrare la “Turandot” del Maestro Puccini, per tenore e tromba; il quarto con “Happy Ending” della compositrice Livia Malossi, un omaggio alle opere “Euridice” di Giulio Caccini e “La Didone” di Francesco Cavalli, per mezzosoprano e fisarmonica, concludendo con l’ultima giornata con “Arie e Interludi” del compositore Alessio Romeo, un’ispirazione al “Trittico” di Puccini, per soprano e violino.

Il secondo invece,

Operai all’Opera

nasce proprio in questa edizione 2024, uno spettacolo che reinterpreta l’opera pucciniana “Turandot”, conosciuta anche come l’opera senza fine, vista con gli occhi delle maestranze teatrali, ovvero quei lavoratori “dietro le quinte” che contribuiscono alla realizzazione di un’opera senza però mai salire sul palcoscenico.

Questa versione inedita dell’opera è stata ideata da Fabio Morgan, realizzata da E45 e riscritta dal Maestro Francesco Leineri per rendere questa esperienza essenziale e accessibile, pur mantenendo intatto il fascino lirico.

L’aspetto innovativo è stato la prospettiva dal basso, da un punto di vista popolare, che ha dato voce a personaggi solitamente invisibili come gli scenografi, i tecnici delle luci, gli attrezzisti affinché intonassero una narrazione che permettesse al pubblico di scoprire ed apprezzare direttamente il lavoro che rende possibile l’intera rappresentazione. Lo spettacolo, messo in scena il 28 di Settembre a Torrevecchia, in un cortile residenziale, si è distinto per l’impegno messo a “democratizzare” l’opera e per l’ambizione di avvicinare un pubblico non tradizionalmente amante della lirica, alla qualità musicale e artistica tipicamente del teatro d’Opera. Questo è stato possibile grazie all’interazione diretta del pubblico con il direttore d’orchestra, gli attori professionisti e i musicisti di “Musica Necessaria Ensemble” diretta dallo stesso Maestro Leineri che hanno saputo raccontare la trama di “Turandot” attraverso una “lezione vaudeville” tra gli snodi principali della trama e della musica dell’opera, creando un’atmosfera coinvolgente ed immersiva.

Tutti questi generi performativi mostrano come “La Città Ideale” sia molto più di un semplice festival: un’esperienza culturale che mira a ridefinire il concetto di spettacolo dal vivo. Attraverso la scelta di ambientazioni non convenzionali e la creazione di nuovi format, hanno reso l’arte un mezzo per unire, emozionare e far riflettere. La capacità di portare l’opera e il teatro nelle strade, nei parchi, nelle edicole e nei bar ha reso questa edizione particolarmente significativa, ribadendo l’importanza di abbattere le barriere tra cultura e cittadinanza.

Greta Leone

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