“Sono convinto che non possa esistere un trattato di canto definitivo, per la semplice ragione che ogni individuo, e quindi ogni cantante, è un mondo a sé, diverso da tutti gli altri”
Questo, che può diventare a pieno titolo l’aforisma del grande Maestro, è quanto riportato nel retro di copertina dell’ultimo libro pubblicato d Leone Magiera con la prefazione di Zubin Mehta e la postfazione di Cecilia Gasdia.
Si è tenuta a Modena ieri sera (30 maggio 2024 ndr) al Teatro Comunale Pavarotti-Freni la serata celebrativa – nell’ambito della rassegna Modena Belcanto Festival – per i 90 anni del Maestro, una delle figure più rappresentative della scena operistica nazionale ed internazionale.
Leone Magiera (classe 1934) ha ricoperto, nel corso della sua lunga carriera, i ruoli di pianista, direttore d’orchestra, dirigente teatrale, docente in conservatorio, didatta di giovani talenti e scrittore. Ha collaborato con grandi direttori d’orchestra e cantanti lirici del mondo, del secolo scorso e di oggi.
“Mi piace proprio sentire cantare – dichiara – pensi che dopo il diploma in pianoforte, a 25 anni ho preso anche quello in canto, dedicandomi all’insegnamento e alla composizione e musica corale al conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna, dove ho insegnato per 35 anni».
Allievo prima, e grande amico poi è stato, tra i molti, “Big Luciano” Pavarotti; allieva, e poi sua prima moglie, il grande soprano Mirella Freni.
Al concerto di gala – preceduto da un momento intervista con Filippo Michelangeli e presenti Marcello Corvino, le figlie Micaela ed Eloisa Magiera e Moni Ovadia; non sono riusciti a raggiugere il teatro in tempo Cecilia Gasdia e Fortunato Ortombina – si sono esibite le belle voci del soprano Yulia Merkudinova, il baritono Gianluca Failla, il tenore Simone Fenotti, il basso Lorenzo Martelli (giovanissimo vincitore della prima edizione del Premio Leone Magiera), su musiche e arie di Rossini, Massenet, Gounod, Mozart, Donizetti, Verdi e Cilea. L’accompagnamento al pianoforte è inizialmente di Luca Saltini poi con il Maestro Magiera stesso.
Tributo d’onore per il compleanno dell’amato Maestro, la presenza speciale del tenore e caro amico Fabio Sartori – che è stato suo allievo e che Leone Magiera definisce nel suo libro “Cantanti all’Opera” (ed. Curci) “una delle voci più belle del nostro tempo” – che gli ha dedicato “E lucevan le stelle” da Tosca di Giacomo Puccini ed il basso Simone Alberghini con “Ella giammai m’amò” dall’opera Don Carlo di Giuseppe Verdi. Le loro dediche riconoscenti di ricordi di giovani allievi al maestro e mentore delle loro carriere, hanno raccolto la sua sentita commozione e l’applauso in standing ovation del pubblico.
Il Maestro modenese che ancora oggi, con invidiabile ed inimitabile agilità, suona ed insegna canto, scoprendo talenti e riconoscendo voci meritevoli, attraverso la sua Associazione Leone Magiera dedicata a promuovere i giovani artisti, è stato riconosciuto da Herbert von Karajan – con il quale ha condiviso anni di sodalizio e collaborazione – il più grande conoscitore del repertorio operistico italiano, francese e mozartiano.
C’è amore infinito e profondo per la musica quando dice:
“Il riconoscimento del Canto Lirico italiano a patrimonio immateriale dell’Unesco, è motivo d’orgoglio per il nostro Paese, ma deve anche essere soprattutto motivo di responsabilità e tutela”.
Grazie Maestro, buon compleanno e ancora… 100 di queste occasioni!