Ho il piacere di presentare, con questa intervista, Sara Fogagnolo, la vincitrice del primo contest di OperaMundus, che metteva in palio un’intervista esclusiva per un giovane artista del canto; noi di OperaMundus, infatti, riteniamo che sia indispensabile incoraggiare e sostenere chi si affaccia a questa professione così affascinante ma, spesso, anche molto difficile!
Buongiorno a tutti; oggi ho il piacere di avere con me, seppure a distanza, Sara Fogagnolo, la nostra vincitrice assoluta con oltre mille voti sui 5170 totali che sono pervenuti sul portale. Ciao, Sara!
Ciao Ilaria!
Ti pongo subito la prima domanda che di solito faccio agli artisti che intervisto: chi è Sara Fogagnolo, sul palco e fuori dal palco?
Allora, si tratta di due persone molto diverse! Quella vera, quella reale sicuramente è quella “fuori dal palco”: è una persona molto “strana”, secondo chi mi conosce, perché mi piace fare tantissime cose diverse, sono molto energica, molto attiva… mi piacciono molto gli animali, infatti ho un grande difetto: che molto spesso ne porto a casa qualcuno! Se trovo per strada un animale che ne ha bisogno è molto probabile che questo finisca a casa mia!! Invece sul palco:
“ … sicuramente porto un po’ di questa energia, e cerco di portare un po’ di Sara, però mi piace entrare completamente nel personaggio ”
e quindi non essere sempre e completamente me stessa… cerco di far vedere un po’ Sara, ma non al primo occhio, più ad un secondo sguardo, ecco!
Adesso parliamo del nostro contest! Raccontaci come ne sei venuta a conoscenza e cosa ti ha spinto a partecipare.
In realtà io vi seguo da tanto tempo, in particolare su Instagram, quindi il vostro post l’ho visto praticamente subito! Mi è piaciuta l’idea , però non mi sono iscritta immediatamente, ho guardato un po’ che cosa succedeva, come proseguiva la situazione e ho chiesto l’opinione ad una mia amica… poi un’altra cantante mi ha taggata sotto il vostro post e allora mi sono decisa a partecipare!
Abbiamo avuto questa idea perché, come sai, noi intervistiamo molto volentieri gli artisti più importanti e blasonati, ma la nostra Associazione crede molto nei giovani, nei cantanti che si affacciano al mondo dell’Opera: quindi abbiamo pensato a questo contest per permettere a uno di loro di mettersi in mostra e farsi conoscere al pubblico… proprio come stai facendo tu adesso!
Devo dire che è un’opportunità veramente unica ed originale, che non c’è così spesso, e che mostra non soltanto il lato “canoro” ma anche umano e dà più valore alla persona!
Come dicevamo prima… ”sul palco e fuori dal palco”! E a proposito di questo… Abbiamo notato, mentre monitoravamo l’andamento del contest, che hai avuto tantissime ricondivisioni, e che hai una fanpage molto attiva! Questo mi spinge a chiederti qualcosa di cui, ultimamente, si sente molto parlare, ovvero il ruolo sempre più importante dei social nel mondo dell’Opera lirica. Cerchiamo di allontanare l’Opera dai canoni di “spettacolo d’élite”, riservato solo ad alcuni… e di avvicinare il grande pubblico, soprattutto i giovani, anche attraverso la divulgazione e l’uso dei social. Ovviamente senza prescindere da una solida preparazione, musicale, artistica, musicologica.
Che opinione hai in proposito? Usi i social per il tuo lavoro di artista del canto?
Sì, assolutamente, io li uso per lavoro! Con questo contest devo dire che mi sono proprio programmata, cosa postare, come postare; sia io che chi mi ha dato una mano abbiamo addirittura programmato gli orari in cui postare, in base alle zone del mondo sulle quali puntavamo. Abbiamo cercato l’aiuto degli USA, ad esempio, e quindi calcolavamo il fuso orario. È stato molto importante, quindi è una cosa di cui tenere assolutamente conto; si valuta quando le persone hanno più tempo, magari al mattino quando si svegliano o nella pausa pranzo…
” Secondo me non si può pensare di non utilizzare i social, ad oggi. “
Io appartengo ad una delle generazioni che è cresciuta con i social, da sempre, io ci sono nata e li ho sempre usati, però è cambiato il mio utilizzo dei social nel tempo; attualmente li uso principalmente per lavoro. Ovviamente condivido anche un po’ di vita privata, ma non è più così importante. La condivido comunque perché, anche se siamo artisti, c’è bisogno di essere un po’ “influencer”, ognuno in base al proprio livello, a quella che è la risposta delle persone che lo seguono. È necessario avere anche questa parte, perché le persone possano immediatamente trovarti su internet; e penso sia fondamentale, non solo per noi artisti ma per i teatri, le associazioni, le riviste, per qualsiasi ente nel mondo dell’opera, un utilizzo consapevole dei social. L’abbiamo visto anche fuori dall’opera lirica, quanto possano riportare di moda certi tipi di musica, e ne abbiamo bisogno…quindi, usiamoli!
Adesso passiamo alla parte più “artistica” di te. Raccontaci un aneddoto relativo all’inizio del tuo percorso:
c’è qualcosa che ti ha fatto “scattare” la decisione di intraprendere questa professione? O è un sogno che hai sempre coltivato?
Ho sempre voluto cantare: mia mamma mi dice che quando ero piccolina – avevo un anno, un anno e mezzo – e mi portava alla Messa domenicale io andavo dritta davanti al coro, mi mettevo a braccia incrociate e li guardavo fissi!!! Li osservavo in maniera ossessiva! Poi anche a casa cantavo, crescendo mi chiudevo in camera e cantavo sul letto… Ho poi iniziato a studiare pop, mi sono iscritta al coro della scuola, e ho studiato un paio d’anni in questo modo. Non mi sentivo pienamente soddisfatta, però…finché un giorno, ad un saggio di fine anno, a giugno, per caso era presente un Maestro del Conservatorio di Rovigo, che andò dai miei genitori a dir loro che a settembre avrei dovuto assolutamente fare l’ammissione al Conservatorio. Eravamo tutti un po’ stupiti…Non eravamo una famiglia che frequentava l’opera, non conoscevamo nulla…non c’era stato un rifiuto da parte mia, ma ero un po’ perplessa. Infatti non ho tentato subito l’ammissione, ho aspettato, e l’ho fatta a giugno, un anno dopo. Ci sono andata assolutamente impreparata, non sapendo cosa aspettarmi!! Ricordo sempre la mia insegnante che mi disse che mi avevano preso “sulla fiducia”, che secondo loro c’era molto potenziale, e che ne valeva la pena.
“Io ringrazio veramente tutti i miei primi insegnanti che mi hanno dato fiducia, una fiducia che non avevo dentro di me! Io volevo cantare, ma non riuscivo a capire come farlo. L’ho trovato grazie a loro. “
Molto bello, davvero! Grazie per aver condiviso questa esperienza. Ecco, appunto, tu sei molto giovane, ma hai già debuttato alcuni ruoli interessanti, importanti, come Nella in Gianni Schicchi di Giacomo Puccini presso il Teatro “Goldoni” di Livorno.
C’è un personaggio cui sei particolarmente affezionata? E uno che sogni di debuttare presto?
Presto mi piacerebbe essere Mimì in Bohème; ci sto lavorando, e spero che presto prenda il volo. In futuro ci sarebbero due ruoli che sogno…uno è quello di Suor Angelica, prima di tutto perché è stata una delle prime opere che ho ascoltato e di cui ho fatto un piccolo personaggio. Mi ha sempre affascinato molto il ruolo, così intenso, ogni volta che lo ascolto non riesco a spiegarmi i suoi sentimenti e quindi vorrei approfondirli cantandoli… E il secondo, a cui tengo veramente molto, sarebbe Cio–Cio–San in Butterfly, anche perché è stata la prima opera con la quale ho portato mia mamma a teatro… è una cosa che viene dal cuore, ecco!
Ti auguriamo di realizzare presto questi sogni, ma sicuramente sarà così!
A questo punto dicci anche il compositore che prediligi e che ami studiare (…anche se un’idea me la sono fatta!!) e quello che, invece, non senti adatto a te, se ce n’è uno!
Beh, come si è capito, Puccini è al primo posto! Però in questo periodo sto iniziando ad amare molto Verdi, per quanto riguarda la mia voce sto trovando molta soddisfazione con lui. Penso che non sia molto adatto a me Rossini, più che altro il Rossini buffo; mi piace molto, soprattutto vederlo, ma non è assolutamente per me.
Ora raccontaci un tuo “mito”, un modello cui ti ispiri, del passato o del presente…
Mirella Freni! È stata una delle prime cantanti che ho ascoltato ed è stata presente – e lo è tuttora – nel mio studio e nel mio confronto costante con i cantanti più importanti della storia. È un mio grande rammarico non averla potuta conoscere in tempo, non aver potuto parlare con lei e prendere qualche consiglio, qualche lezione…però devo dire che quest’anno sono stata molto fortunata perché ho potuto studiare con Leone Magiera e quindi durante le nostre lezioni spesso si parlava di lei! Ci si confrontava su cosa avrebbe fatto, come avrebbe emesso un certo suono… la mia fortuna è che io canto il suo stesso repertorio e quindi possiamo veramente parlare nello specifico delle stesse cose…in qualche modo ho potuto “conoscerla” tramite lui, oltre che conoscere lui!
Progetti per l’immediato e per il futuro? Hai qualcosa all’orizzonte? Se puoi parlarcene, ovviamente!
Sì, per il 2025 c’è qualcosa… ma non posso ancora parlarne!
Ti monitoreremo attentamente, allora!
Al momento mi sto dedicando alla direzione di coro, che è un’altra mia grande passione; parallelamente agli studi del canto ho fatto studi di direzione di coro, è una cosa che mi è sempre piaciuta e che finché posso voglio continuare a fare, perché credo sia estremamente utile e completi molto un cantante. Sono veramente convinta di questo. E mi sto preparando anche a diverse audizioni e concorsi che ho programmato per la prima metà del 2025!
Bene! Allora continua a seguirci, perché su Opera Mundus noi vi teniamo sempre aggiornati su bandi, concorsi, audizioni e tutte le news relative al mondo dell’opera!
Sara, siamo arrivate alla fine della nostra chiacchierata, che è stata molto piacevole e di cui ti ringrazio tantissimo. Questa è la tua prima intervista ufficiale su un portale d’opera, e noi ti auguriamo avvero che ti porti fortuna che sia la prima di una lunga serie.
Ti facciamo ancora tantissimi complimenti per aver vinto il nostro contest!
Vorrei salutarci con un tuo pensiero sull’Opera e su cosa significhi per te.
Per me l’Opera è la mia vita, ed è vita, per cui non posso che augurare a tutti di vivere anche loro questa emozione, perché l’opera permette di essere parte di un mondo più puro e sensibile.
Grazie Sara! In bocca al lupo per il tuo futuro!
Grazie a voi!