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Norma Fantini Opera Contest: Alessio Pizzech, in giuria, sarà il regista de La bohème

Norma Fantini Opera Contest Alessio Pizzech, in giuria, sarà il regista de La bohème
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PIZZECH SEGUIRA’ ANCHE IL PERORSO DIDATTICO:

”Credo che proprio di questo ci sia bisogno oggi, di spazi e di tempi dedicati ai giovani, dove persone più grandi, con esperienza, consegnino il loro sapere con spirito etico e con onestà intellettuale”

 

L’Accademia Fondazione Fossano Musica, in collaborazione con l’Associazione Culturale Territori ed il Gruppo MoreNews, propone il bando di concorso lirico “Norma Fantini, Opera Contest”, dedicato a cantanti under 33.

Il concorso, che si terrà dal 7 al 9 marzo a Fossano, è aperto a professionisti e aspiranti professionisti, studenti di canto di qualsiasi nazionalità e registro.

Il suo obiettivo è quello di fornire a giovani cantanti e studenti un percorso didattico formativo sotto la guida di esperti del settore capitanati dal soprano di fama internazionale Norma Fantini. I partecipanti premiati e selezionati a debuttare in un’opera avranno l’opportunità di apprendere e approfondire le competenze necessarie per proseguire la loro carriera artistica.

La giuria, composta da esperti di alto livello, tra cui direttori di teatro e registi, sceglierà i candidati che per quattro mesi avranno l’opportunità di cimentarsi in questa esperienza, in un contesto professionale che culminerà nella realizzazione della famosa opera pucciniana “La Bohème”. Il regista, che fa anche parte della prestigiosa Giuria e che seguirà gli artisti selezionati nel percorso di preparazione da aprile a luglio, è Alessio Pizzech professionista di grande esperienza che ha seguito la realizzazione di opere in tutto il mondo

Ho sposato da subito questo progetto per la formula assolutamente innovativa soprattutto per il fatto che sia legato ad un artista come Norma Fantini che io stimo, una persona che ha un profilo umano, etico e professionale altissimo. Credo che proprio di questo ci sia bisogno oggi, di spazi e di tempi dedicati ai giovani, dove persone più grandi, con esperienza, consegnino il loro sapere con spirito etico e con onestà intellettuale. La possibilità di ritrovare nella freschezza dei giovani artisti anche quegli entusiasmi che spesso il percorso artistico, col passare degli anni, in qualche modo, non dico sbiadisce, ma sicuramente attenua. E quindi l’idea di creare nel Norma Fantini Contest uno spazio vitale dove l’opera genera pensieri, emozioni, storie che s’intrecciano e si sforza di incidere anche su un territorio  mi ha convinto a far parte di questo team. Il progetto rappresenta  anche un ponte fra quel territorio che chiamiamo provincia e stimoli che possono venire da fuori, incontri artistici che possono generare luoghi di bellezza come Fossano”

Pizzech non si occupa solo di regia dell’opera lirica, ma anche di prosa, ma come vede il futuro di quest’arte?

Come vedo il futuro dell’opera? Lo vedo come questo , in generale, come un futuro complesso, ricco di sfide, difficilmente prevedibili, ogni futuro artistico e storico è complesso, porta con se una complessità, ma certamente la velocità che contraddistingue le trasformazioni del tempo che viviamo ci rende difficile prevedere quale sarà il futuro. Non esiste forse un solo futuro, esistono tanti futuri possibili, e quindi il futuro dell’opera è un futuro sicuramente denso di possibilità, di sperimentazioni, di innesti con altri sistemi artistici. L’opera può avere la capacità di contaminarsi, di restituire e di ritrovare la propria anima profonda di spettacolo multimediale. Ed è una grande possibilità per i giovani come spettatori, perché rappresenta uno spettacolo totale, potremmo dire quasi immersivo dove si percepisce tutta l’esperienza sensoriale – occhi, orecchie vengono messi in movimento e a volte anche il tatto – come  in ogni spettacolo dal vivo”.

L’opera, quindi, potrebbe vedere protagonisti sia le nuove generazioni di spettatori  che di artisti?

L’opera, certamente, con quella forza emozionale che ha, con quella capacità della musica di essere un linguaggio che supera la mente e che arriva alla pancia,  ha una possibilità di catturare l’animo dei giovani spettatori. Per i giovani artisti l’opera significa nuove sfide, i giovani cantanti sono chiamati a costruire dentro di sé un idea di artista totale, di un artista capace di cogliere differenti arti, discipline e metterle nel proprio vissuto fisico, emotivo e tecnico, quindi grandi sfide formative”

Come ha conosciuto Norma Fantini ?

“Ho conosciuto Norma durante l’allestimento di una Turandot prodotta dal comunale di Bologna che sarebbe andata in tournée in Giappone. E’ stato amore a prima vista, soprattutto quando l’ho vista tirare fuori il suo quaderno. Lei, che per me era un mito, aveva un quaderno dove annotava, giorno dopo giorno, le note di regia, i suggerimenti  che le dava il suo mastro, tutto quello che le girava intorno. Lei, grande professionista,  in quel quaderno racchiudeva un sapere che si rinnovava di giorno in giorno, che si arricchiva degli stimoli che le venivano dati.
Ecco, quello fu un segno di quello straordinario requisito che è innato nell’artista: la forza e la capacita, con umiltà (merce cosi preziosa di questi tempi) di rigenerarsi e di fare della vita, anche della propria, vita d’arte.
Anche in questo momento, che la vede lontana dal palcoscenico, è così vicina al destino dei giovani, così capace di costruire momenti di formazione, momenti di sapere.
Ecco, Norma, per me, è  quella giovane cantante che in una giovinezza che non è anagrafica, ma è dell’anima, si rimette in gioco davanti a me regista,  cercando di studiare quel ruolo di Turandot con umiltà, con intelligenza, con sensibilità, con la voglia di costruire qualcosa di nuovo.
Questo auguro a tutti i giovani che si metteranno in gioco in questo concorso”

 

più info: Norma Fantini, Opera Contest 2025

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