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Aida storica del 1913 dal 10 agosto in Arena

Arena di Verona - Aida 1913 - Ph Foto Ennevi
Arena di Verona - Aida 1913 - Ph Foto Ennevi

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Dal 10 agosto al 5 settembre, l’opera regina dell’Anfiteatro torna in scena nell’edizione storica 1913

A 111 anni esatti dalla prima Aida in Arena, il classico allestimento vuole omaggiare il suo ideatore, Gianfranco de Bosio, che la riscoprì nel 1982

Daniel Oren dirige Orchestra, Coro e grandi interpreti come Siri, Beczała, Semenchuk, Salsi, Vinogradov Fondazione

Arena celebra de Bosio nel suo centenario con un convegno il 10 agosto alle 15.30 nel foyer del Teatro Filarmonico

Il 10 agosto, per la prima di cinque rappresentazioni, rivivrà la magia della prima notte d’opera in Arena: era infatti il 10 agosto 1913 quando le note del capolavoro di Verdi riecheggiarono per la prima volta fra le pietre del millenario anfiteatro. L’allestimento che torna in scena è quello che nel 1982 volle Gianfranco de Bosio, regista, docente e per due volte Sovrintendente dell’allora Ente Lirico. Con un’operazione pioneristica di ricostruzione storica, partendo dai bozzetti dell’architetto Ettore Fagiuoli e dalle poche foto d’epoca, creò una nuova tradizione, non solo un omaggio al 1913 ma un dialogo continuo e costruttivo con gli interpreti di oggi.

Questo allestimento, il più fortunato e replicato nella storia dell’Anfiteatro, ad oggi conta 267 rappresentazioni (oltre un terzo delle 759 recite complessive di Aida in Arena) lungo 22 edizioni del Festival dal 1982: nell’ultima ripresa del 2019, curata personalmente da de Bosio, le scenografie furono restaurate e nuovi proiettori permisero disegni luci inediti, in particolare per il notturno sul Nilo dell’atto terzo. Anche il resto della produzione vuole ricostruire la magia del teatro d’opera come fu concepita a fine ‘800: per i costumi ci si è liberamente ispirati agli originari figurini dell’egittologo Auguste Mariette, colui che fornì a Verdi l’intreccio dell’opera, mentre la regia segue le disposizioni sceniche che lo stesso compositore curò per la prima milanese dell’opera nel 1872 nella movimentazione di solisti, ballo, figuranti, con gli ovvi adattamenti che un maestro del teatro quale era de Bosio seppe fare per l’ampiezza e la peculiarità degli spazi areniani.

Il Ballo di Fondazione Arena recupera le coreografie originali di Susanna Egri, sotto la diretta supervisione dell’autrice, con stelle della danza quali solisti: Eleana Andreoudi (cui succederà Futaba Ishizaki), Gioacchino Starace e Denys Cherevychko. La coreografa Susanna Egri segue questa produzione di Aida in Arena dal 1982, intraprendendo uno studio assiduo e ricerche accurate per portare in scena un lavoro fine e minuzioso rinnovato nel 2013, che rievoca il gusto ottocentesco del contesto in cui è stata composta l’opera, mettendo ulteriormente in risalto l’eccezionalità del palcoscenico areniano esaltata da questo spettacolo.

Sul podio, Daniel Oren dirige l’Orchestra di Fondazione Arena, il Coro preparato da Roberto Gabbiani, e un cast di voci di rilievo internazionale: Aida è il soprano Maria Josè Siri, Radames il tenore Piotr Beczała, Amneris il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk, Amonasro il baritono Luca Salsi (che riprende il ruolo eccezionalmente per questa data), Ramfis il basso Alexander Vinogradov. Il cast si completa con il Re di Simon Lim, il Messaggero di Carlo Bosi e la Sacerdotessa di Francesca Maionchi.

Dopo il debutto del 10 agosto, altri interpreti di prestigio si alternano, come Elena Stikhina (22/8) e Anna Pirozzi (29/8 e 5/9) nei panni di Aida, Ivan Magrì (18/8) e Gregory Kunde (dal 22/8) come Radames, Ludovic Tézier (29/8) e Youngjun Park (le restanti date) come Amonasro, nonché Riccardo Fassi, Giorgi Manoshvili, Riccardo Rados.

GIANFRANCO DE BOSIO E L’ARENA. Il debutto di questa edizione di Aida, che coincide volutamente con la data della prima Aida di 111 anni fa, è dedicato a Gianfranco de Bosio (1924-2022), che Fondazione Arena di Verona ricorderà durante un convegno. Sabato 10 agosto, alle 15.30, nel foyer del Teatro Filarmonico, si terrà la tavola rotonda ‘Gianfranco de Bosio e l’Arena’. L’appuntamento, ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, è realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura – Direzione generale per la Ricerca, l’Educazione e gli Istituti Culturali – e con il Comune di Verona, all’interno delle iniziative volute dal Comitato per il centenario del Maestro de Bosio.

L’Arena di Verona Opera Festival 2024, con 50 serate di spettacolo fino al 7 settembre, è sostenuta da numerosi sponsor, in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, e poi Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, Forno Bonomi, RTL 102.5, Genny, che firma le divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico, e Müller, che sostiene i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità. Tra gli official partner marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Metinvest, SABA Italia, SDG Group, Sartori di Verona, Palazzo Maffei e Mantova Village. Tra i nuovi sostenitori, Poste Italiane, ManPower Group e Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Oltre a imprese, privati, ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana dell’omonimo pastificio e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Oniverse, con il Gruppo Editoriale Athesis, media partner.

Info e biglietti: www.arena.it

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