JOHANN SEBASTIAN BACH: PASSIO SECUNDUM JOHANNEM (“Passione secondo Giovanni”), I VERSIONE (1724)
La data del 7 aprile è un comune denominatore che caratterizza questo eccezionale progetto del M° Andrea Marcon Direttore e Concertatore, ascoltato nell’antica chiesa lombardo-gotica di San Nicolò a Treviso.
- 7 aprile 1724, un venerdì santo, viene eseguito a Lipsia per la prima volta questo capolavoro bachiano.
- 7 aprile 1944 , un venerdì santo, Treviso viene colpita dai bombardamenti lasciando 1600 vittime e una città devastata.
- 7 aprile 2024 la città commemora la sua “passione” con questo messaggio universale trasfigurato in musica che onora il tragico evento attraverso il racconto dell’umana fragilità.
L’Orchestra under 30 Frau Musika, il Coro del Friuli Venezia Giulia, il soprano Gunta Smirnova, il contralto Sara Mingardo, il tenore (Evangelista) Raphael Höhn, il tenore Jakob Pilgram ed il bass baritone Christian Wagner uniscono in un unico e straordinario raccoglimento nella più grande chiesa della città gremita fino a posti in piedi per quello che si può definire il capolavoro di composizione sacra del genio tedesco.
La struttura musicale di questa Passione (BWV 245) per voci soliste, coro e orchestra, si compone di recitativi, arie e corali di struggente bellezza e la spiritualità esecutiva ha picchi eccelsi e magnificati dal meraviglioso suono di strumenti antichi e originali.
La durezza del testo bachiano esalta la drammaticità dei registri ed il canto Corale ha momenti di ascolto ad occhi chiusi come in “Dein Will gesheb, Herr Gott, zugleich…” o l’invocazione “… Jesus, blicke mich auch an, Wenn ich nicht will bussen…” , o l’implorazione “…Wie kann ich dir denn deine Liebestaten Im Werk erstatten?”
Christian Wagner ha una bella voce che scorre tra le navate del tempio, brunita, profonda, le tessiture sono corpose e rendono statuario il profilo di Gesù “Mein Reich ist nicht von dieser Welt…”, “Du hättest keine Macht über mich, wenn sie dir nicht ware von oben herab gegeben…”
L’Aria (30) “Es ist vollbracht! O Trost vor die gekrankten Seelen!” interpretata da Sara Mingardo è potente e morbida allo stesso tempo, armonica e di cristallina coloratura, di una bellezza da estasi e l’accompagna in prevalenza il suono di un contrabbasso che commuove.
Tutti gli interpreti sono così bravi da rendere l’esatta percezione di assistere a qualcosa di unico e raro ed è perfino perfetto per l’occasione anche il libretto di concerto che accompagna all’ascolto in un dialogo collettivo che narra la storia, che aiuta a ricordare, che invita a riflettere su ciò che non si può dimenticare quanto accaduto un tempo e vissuto ancora oggi: un racconto evangelico che ha fatto ricorso alla traduzione della CEI a cura di Martina Brait.