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Parma, Festival Verdi: Messa da Requiem

Parma, Festival Verdi Messa da Requiem - Ph Chiara Casarin
Parma, Festival Verdi Messa da Requiem - Ph Chiara Casarin

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Potere e Politica, è questo il fil rouge che lega le scelte del programma in cartellone per questa 24^ edizione del festival verdiano che si è svolto tra Parma e Busseto.

Quel Verdi che pur di idee convinto alla nascitura Unità d’Italia è inizialmente riluttante alle proposte del Conte di Cavour di diventare esimio testimonial del suo progetto politico e, per la stima profonda che lo lega al Benso, accetta di diventare Deputato muovendosi con difficoltà tra le mediazioni dell’attività legislativa ma forte del suo spirito di responsabilità: esserci per contribuire alla libertà, esserci per costruire l’unità.

Il Verdi che la diplomazia della Contessa Maffei unita alle relazioni tessute dalla moglie Giuseppina Strepponi, portano ad incontrare con emozione profonda nel 1868, l’amato e quasi venerato scrittore Alessandro Manzoni – anch’egli fondamentale costruttore del Regno d’Italia – al quale dedicherà, dopo la sua morte, una delle più intense e belle composizioni di musica sacra per coro, solisti e orchestra.

E’ proprio dalla forza risorgimentale di questa fede Politica con la ‘P’ maiuscola dei due titani e patrioti irredentisti, che scaturisce la “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi e, dalla data della sua prima esecuzione nel 1874 nella chiesa di San Marco a Milano, la forza espressiva del “Dies Irae” iniziale non smetterà di echeggiare fino ai giorni nostri, in tempi radiofonici prima e cinematografici poi, diventando icona musicale mondiale di forza espressiva.

Ecco la scelta del Regio di Parma il quale mette in cartellone un insieme al limite della perfezione: lo statunitense direttore James Colonon, la Filarmonica Arturo Toscanini, il Coro del Teatro Regio di Parma con maestro Martino Faggiani, il soprano Roberta Mantegna ed il mezzosoprano Szilvia Vörös, il tenore Fabio Sartori ed il basso Alexander  Vinogradov.

L’intensità del bel lirismo corale appare sin dalle prime battute di apertura del Requiem aeternam e mantiene intatta la simbiosi esecutiva in ogni passaggio – come nel bellissimo Salva me – con i cantanti solisti e Colonon dirige ‘alla Toscanini’ (senza spartito) una straordinaria orchestra senza sbavature strumentali anche nei passaggi più difficili.

Già all’attacco di Mors stupebit et natura, il timbro di Vinogradov emerge sapiente con il suo registro grave, di pregevole colore e fraseggio come nella delicatezza del Confutatis con coro. La Messa verdiana è nelle sue corde e ne conferma la prova.

Al suo ingresso nel Quid sum miser, la bella voce del tenore Sartori, fraseggia con maturità con soprano e mezzosoprano e nel prosieguo  straordinario è l’Ingemisco con passaggi a mezzavoce delicatissimi e salite in acuti di sapiente squillo. In più di un passaggio fortissimi e pianissimi sono sapientemente dosati che in qualche punto rimandano a Pavarotti.

L’intesa di ciascun rispettivo registro vocale tra il soprano Mantegna ed il mezzo Vörös è pressoché perfetta. Nel Recordare Jesu pie le voci sono ben amalgamate nei timbri, argentine e sofisticate, come nel Virgo virginum dell’Agnus Dei all’unisono con il Coro danno risultato di grande intensità.

Nell’impegnativa esecuzione del Libera me Domine Roberta Mantegna libera intensità, centrali e delicatissimi volumi, esaltando il valore di preghiera.

All’uscita del teatro c’è Parma flagellata dalla pioggia incessante che in questi giorni mette in ginocchio funesto tutta l’Emilia Romagna ed il pensiero corre al testo di Lacrymosa, quando soli e coro cantano “Dies illa, qua resurget ex favilla, judicandus homo reus…” in una suggestione da brivido alla schiena.

Ma forse sarà l’acqua che l’ombrello non tiene.

 

P.S.: C’è un solo neo da segnalare ai curatori del Regio nella produzione: che non si sia pensato – come trovato in tutte analoghe produzioni in altri teatri – alla stampa di un programma di sala comprensivo del testo della Messa da Requiem, né alla proiezione del testo visivo. Ci vuole rispetto per un pubblico, in parte straniero, che  magari si accosta per la prima volta a questa grande opera verdiana.  

19 ottobre 2024 – Messa da Requiem – Teatro Regio di Parma

Musica GIUSEPPE VERDI

Per coro, voci soliste e orchestra

Edizione critica a cura di David Rosen.
The University of Chicago Press, Chicago e Casa Ricordi, Milano

CAST

Soprano ROBERTA MANTEGNA

Mezzosoprano SZILVIA VÖRÖS

Tenore FABIO SARTORI

Basso ALEXANDER VINOGRADOV

 

Direttore JAMES CONLON

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Maestro del coro MARTINO FAGGIANI

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Chiara Casarin

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